domenica 27 luglio 2008

Cosa succede a contrastare il potere...

Due professioni, entrambe legate in qualche modo alla politica e al potere. Due esempi di come venga resa la vita difficile a coloro che decidono di contrastarlo. Oggi vi parlerò di Clementina Forleo, magistrato, e Marco Travaglio, giornalista, ambedue finiti di recente nell'occhio del ciclone per aver in qualche modo attaccato gli "intoccabili".

Clementina Forleo fino a qualche giorno fa si occupava (era giudice per le indagini preliminari) del caso Bnl-Unipol, nella cui indagine sono contenute intercettazioni riguardanti, tra gli altri, Massimo D'Alema, Piero Fassino e alcuni parlamentari di Forza Italia. Nell'ottobre 2007 la gip si presenta ad Annozero e denuncia «sottili pressioni» ricevute da «poteri forti e da soggetti istituzionali» proprio sul caso Bnl-Unipol. Ed è subito polemica, frequenti sono infatti gli attacchi da parte del mondo politico e dalla stessa magistratura alla gip. Martedì 22 luglio 2008 il Consiglio Superiore della Magistratura trasferisce d'ufficio Clementina Forleo, la quale dovrà lasciare il tribunale di Milano, perché giudicata «incompatibile». Il Csm parla di «vittimismo e poco equilibrio», come se non avesse mai ricevuto intimidazioni o lettere minatorie, l'ultima delle quali contenente una sua foto con tanto di svastica e scritta "muori stronza". Curioso notare come, ai tempi della sentenza sul terrorismo islamico, la corrente di sinistra delle toghe la gratificasse, in quanto la riteneva «giudice di sinistra attaccata dalla destra».Mentre oggi è proprio il contrario. Recentemente lei stessa si è definita «un giudice che non appartiene a nessuno. Ma un giudice così, in questo Paese, non può esistere...».

Passiamo a Marco Travaglio, a mio avviso uno dei pochi veri giornalisti ancora in circolazione, il quale ha svolto e sta svolgendo, attraverso la pubblicazione di numerosi libri, una grande opera d'informazione. Ha scelto di opporsi, a differenza della gran parte del giornalismo italiano, alle più svariate cattive abitudini della classe politica del nostro Paese, denunciandole e (soprattutto) documentandole minuziosamente.E questo gli ha causato decine e decine di querele, anche se fino ad ora tutti questi processi sono stati pagati proprio dai querelanti, in quanto le accuse si sono dimostrate infondate (un esempio famoso: la querela fatta da Berlusconi al tempo della presentazione del libro "L'odore dei soldi"). C'è una sola eccezione, il processo con Previti. Nella quale sentenza emerge più una negligenza da parte dell'avvocato difensore di Travaglio, piuttosto che l'infondatezza delle affermazioni del giornalista.L'ultima querela è di Renato Schifani e risale al 12 maggio di quest'anno, in seguito alle dichiarazioni di Travaglio di due giorni prima, durante la trasmissione "Che tempo che fa" in cui ha presentato il libro "Se li conosci, li eviti". «Ha avuto delle amicizie con dei mafiosi», ha affermato il giornalista. Da notare come queste tesi siano ampiamente supportate (e dimostrate) all'interno dei suoi libri, con la differenza che per i libri il giornalista non ha mai ricevuto querele...
Sarà perché «i berlusconiani leggono poco», come afferma lui stesso nell'intervista rilasciata a Claudio Sabelli Fioretti.


domenica 20 luglio 2008

il piano di Berlusconi

Ho deciso di dedicare il mio primo vero intervento al politico sul quale gli italiani dovrebbero essere maggiormente informati (in quanto attuale Presidente del Consiglio). Nelle ultime settimane il suo governo ha preso alcuni provvedimenti, in ambito giudiziario, alquanto discutibili... Per tutto è stata però trovata (da parte dello stesso governo), un'opportuna spiegazione...
Senza emettere giudizi, lascerò che siano i fatti a parlare.

Il 17 giugno di quest'anno viene dato il via libera alla norma "blocca processi", secondo la quale i processi per i reati commessi prima del giugno 2002, per i quali la pena è sotto i 10 anni, devono essere sospesi per un anno. Piccolo particolare: lo stesso premier Silvio Berlusconi è attualmente sotto processo per la presunta corruzione dell'avvocato Mills, e con l'entrata in vigore di questo emendamento, contenuto nel pacchetto sicurezza, anche il suo processo sarebbe stato sospeso. La sinistra insorge e parla di "legge ad personam", con l'aggravante che un sacco di altri processi, fra cui quelli d'immigrazione clandestina per i quali il governo ha spesso assicurato di voler agire secondo una linea dura, verranno anch'essi sospesi.
La strada sembra difficile per il premier, ma un altro spiraglio si apre all'orizzonte...
Insieme alla norma "blocca processi", viene infatti presentato un dl sull'immunità delle quattro più alte cariche dello Stato (Presidente della Repubblica, Presidente del Consiglio, Presidente della Camera e Presidente del Senato), il così detto "lodo Alfano", dal nome del ministro della Giustizia, suo fautore. Richiamandosi all'articolo 68 della Costituzione Italiana, quello che prevede l'impossibilità di arresto per un membro del Parlamento (ovvero l'immunità parlamentare), si è cercato di dimostrare, appunto, la costituzionalità del lodo in questione. Senza tenere presente però qual era l'obiettivo dell'articolo 68 in principio: quello di impedire che, per reati d'opinione (come ad esempio per la partecipazione ad una manifestazione), si potesse essere sbattuti in galera, e che il governo potesse in questo modo sbarazzarsi delle opposizioni. Un ideale leggermente diverso da quello che ha portato all'ideazione del lodo Alfano...

Il quale questo martedì verrà approvato in Parlemento... E nonostante l'immunità varrà soltanto per la durata della carica istituzionale, farà sì che il processo Berlusconi-Mills, ad un passo dalla sentenza, cada in prescrizione (e che, quindi, il Cavaliere ne esca fuori totalmente "pulito").Vi espongo come: anche nell'eventualità che Berlusconi venisse protetto dal lodo Alfano, il processo per il coimputato Mills continuerà ugualmente e porterà all'assoluzione o alla condanna dell'avvocato. In entrambi i casi, i giudici che si sono occupati del processo, dal momento in cui con la sentenza sulla posizione di Mills esprimeranno un parere analogo ai medesimi fatti imputati al premier, diventeranno per legge "incompatibili" a poter giudicare Berlusconi.Il processo, quando potrà ripartire, sarà quindi preso in mano da tre nuovi giudici, e per questo motivo dovrà necessariamente ricominciare da zero. Non si azzererà però il tempo previsto per la prescrizione, già quasi esaurito... Lo stesso accadrà per il processo (sempre a Berlusconi) per frode fiscale sui diritti tv negoziati da mediaset. Risultato? Il processo per il premier potenzialmente colpevole cadrà in prescrizione in quanto sarà passato troppo tempo dal suo inizio.

Beh, che dire... Complimenti a Berlusconi e alla sua squadra di avvocati, non è da tutti ideare simili strategie...

Alla prossima notizia non detta ;)


giovedì 17 luglio 2008

una missione

Alla fin fine questo è soltanto un "blog", come tanti se ne vedono oggigiorno sulla rete.
C'è qualcosa che lo contraddistingue dagli altri? Se sì, cosa? Posso esporvi i miei propositi: in primis quello di informare, in secondo luogo quello di far riflettere. Distinguendo per bene l'uno dall'altro. Pur avendo un ideale politico (è impossibile, essendo a conoscenza del mondo che ci circonda, non averne uno) cercherò di distinguere quello che è il fatto in sé dal relativo commento, e nel caso mi lasciassi prendere troppo la mano, chiedo anticipatamente perdono. Il perché della mia scelta è presto detto: leggo i più disparati quotidiani italiani (principalmente il "Corriere della Sera", ma mi diverto a spaziare da "Repubblica" fino a "Libero") da oltre due anni, e da qualche settimana ho preso il vizio di guardare qualche telegiornale (consiglio a chi volesse seguire il mio esempio di astenersi dal guardarli all'orario dei pasti, per prevenire eventuali nausee). Forse non vi svelerò chissà quale segreto se vi dico che il mondo mostrato da un mezzo d'informazione è completamente diverso da quello mostrato dall'altro. Troppi interessi in mezzo, mi direte voi... Le tribune politiche televisive finiscono con l'essere siparietti al soldo del politico di turno, ospite della trasmissione; i telegiornali, con il loro modus operandi (ad esempio dando maggior risalto ad una notizia anziché un'altra, o accostando vari avvenimenti con l'intento di trasmettere un determinato messaggio al telespettatore) danno una visione distorta e strumentale del mondo che ci circonda. Si salvano alcuni quotidiani, ma coloro che li leggono sono ormai diventati una minoranza...Io, giovane studente, posso assicurarvi che cercherò di tenermi sulla mia strada, e di perseguire la mia missione: la ricerca e la diffusione della Verità. Tenendo ben presente che «la verità è un po' dappertutto, ma dappertutto esagerata ed offuscata» (Bonaventura Zumbini).